venerdì 5 novembre 2010

Scrivere il piano di marketing personale


Nel suo intervento al corso "Come usare il marketing personale", Anna Maria Carbone ha focalizzato l'attenzione sull'importanza della sintesi.

Scrivere bene un piano di marketing personale è tanto importante quanto il fatto che abbia un contenuto valido.

E' un dato di fatto che buoni concetti espressi male passano inosservati, mentre grande attenzione ottengono idee mediocri espresse in modo efficace.

Essere sintetici, oggi, è un must per alcune ragioni importanti.

Prima di tutto per una questione di chiarezza: più le parole sono scelte con cura meno ce ne sono di inutili.

In secondo luogo per usare bene l'attenzione di chi legge: siamo tutti abituati a macinare grandi quantità di informazioni e non sempre abbiamo il tempo di distinguere quelle utili da quelle che non lo sono.

"Poche e sentite parole" sono senz'altro preferibili a periodi contorti e verbosi, che hanno l'unico sicuro effetto di distrarre e spostare l'attenzione altrove oltre che a dare un vago sentore di mancanza di rispetto.

La sintesi è un risultato, non un dono. Voltaire affermava "Ti scrivo una lettera lunga perchè non ho tempo di scriverne una breve".

La sintesi, nella scrittura, è un processo che richiede attenzione ed impegno.

Di seguito alcune delle tecniche di cui si è parlato per essere più efficaci nella scrittura professionale e nella compilazione del nostro modello di piano di marketing personale:

1. Usa frasi brevi.

2. Usa attacchi brevi.

3. Usa una lingua robusta.

4. Sii positivo, non negativo.

5. Evita il passivo.

6. Elimina ogni parola superflua.

dal Manuale di stile del “Kansas City Star” di Ernest Hemingway.


1. Non usare mai metafore, similitudini altre figure retoriche che sei abituato a vedere sulla stampa.

2. Non usare mai una parola lunga se ce n’è una più corta.

3. Se puoi tagliare una parola tagliala sempre.

4. Non usare mai la forma passiva quando puoi usare quella attiva.

5. Non usare mai una parola straniera, un termine scientifico o una espressione gergale quando c’è un equivalente nella lingua quotidiana.

dal saggio "Politics and the English language" di George Orwell.


Sotto uno stimolante video sull'uso della virgola.

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