Quattro domande a colleghi ed amici professionisti. Sedicesimo confronto "a distanza" sul marketing personale. Oggi incontriamo Alessandra Colucci.
Quanto ritieni sia importante oggi un approccio strutturato al marketing personale per un professionista?
Direi che è imprescindibile. I rapporti professionali si basano sulle stesse dinamiche relazionali che caratterizzano le interazioni personali, solo che molto spesso in ambito lavorativo i tempi a disposizione per farsi un'idea della persona che si ha di fronte sono molto brevi.
Da qui l'importanza ancora maggiore di comunicarsi correttamente, possibilmente di farsi precedere da informazioni sulla propria attività, sulle proprie competenze e sulle proprie caratteristiche in generale, di avere un "personal brand" curato e coerente.
Come per le aziende, avere delle strategie di marketing ben delineate non vuol dire essere falsi e costruiti, "fare le tattiche", tutt'altro.
Significa avere ben chiari gli obiettivi da perseguire, essere consapevoli delle proprie competenze, risorse e capacità, conoscere le proprie specificità e comprendere come rendere tutto questo facilmente percepibile per i propri interlocutori.
Avere una strategia di personal marketing articolata, crearsi un brand che ne sintetizzi e contribuisca a veicolarne l'identità, permette di poter impiegare meno tempo a spiegare sé stessi e il proprio lavoro, di dedicarne una quantità maggiore ad ascoltare e comprendere esigenze e necessità dell'interlocutore: l'ascolto e la costruzione dell'empatia sono essenziali per portare a termine un lavoro accurato e in linea con le aspettative del cliente.
Quali strategie e strumenti utilizzi normalmente nelle tue attività di self marketing e promozione?
Innanzitutto cerco sempre di fare scelte che mi rappresentino realmente: il mio modo di vestire, il mio modo di mangiare, il mio modo di parlare e di scrivere, così come la foto dei miei profili sui social media e il layout del mio personal blog... sono tutti elementi che mi descrivono, ognuno raccontando qualcosa di me.
Dunque inutile mettere un serio tailleur quando, per prima io, se lo indosso non mi sento me stessa.
Esporre sinceramente quel che si è è il primo passo per costruire una reputazione che nessuno potrà smentire o rovinare dato che corrisponderà al vero.
Da quando esiste utilizzo il corporate blog di Queimada per esprimere opinioni e condividere idee sul marketing, sulla comunicazione e sulla pubblicità, ma ad un certo punto mi sono resa conto che la mia identità professionale era più sfaccettata e multidimensionale di quel che poteva apparire utilizzando tale strumento: è per questo che ho deciso di aprire il mio personal blog.
Sul mio sito posso evidenziare tutte le esperienze che completano la mia attività professionale in azienda, posso sperimentare senza correre il rischio di tradire la linea editoriale istituzionale della mia società, posso espormi maggiormente.
Il mio blog è un "luogo virtuale" dove tengo traccia di tutto quel che faccio, dove rifletto sulla comunicazione e il marketing, ma anche sui luoghi che visito, sui film che vedo, sulle persone che incontro... in piena libertà e autonomia.
Infine, oltre al blog, ho creato una serie di account sui principali social network (Twitter, Facebook, LinkedIn, FriendFeed, Google Reader) in modo da dare maggiore visibilità alle mie attività professionali dato che il mio lavoro mi insegna che ciò che non è percepibile è come se non esistesse.
Di questi utilizzo soprattutto Twitter poiché mi dà modo di aggiornarmi e interagire quotidianamente con persone stimolanti pur non avendo moltissimo tempo a disposizione; inoltre, rispetto ai miei interessi, mi consente di ridurre moltissimo il "rumore" e cioè tutte quelle informazioni che, nel momento in cui consulto il mio account, non mi sono utili.
Qual è a tuo parere l'errore assolutamente da evitare nella propria promozione on line?
Non avere una strategia che sia chiara e ben definita sin dall'inizio, ottenuta attraverso un buon metodo progettuale.
Bisogna saper cosa si vuol dire prima di parlare e scegliere un tono adatto al contesto in cui si agisce: è così anche sul web.
Prima occorre analizzare la propria situazione di partenza, poi fissare degli obiettivi, trovare i mezzi e gli strumenti più adatti a raggiungerli, studiarne le modalità di funzionamento (anche implicite), scegliere quelli più rappresentativi del proprio modo di essere, darsi delle regole sul loro utilizzo e solo dopo mettere in pratica qual che ne frattempo è diventato un piano strategico.
Non basta un'intuizione per costruire una comunicazione efficace e un personal brand carismatico.
Che suggerimenti daresti a chi volesse incrementare la propria visibilità?
Sono tante le cose da tenere a mente, ma credo che quelle più importanti e valide in qualunque ambito siano 3:
1. Ascoltare e condividere le esperienze degli altri, essere empatici: l'era del marketing push è finita da un pezzo, la comunicazione consiste sempre in uno scambio bidirezionale.
2. Interagire, e non solo online: nessun contatto va trascurato perché ogni network è costituito da persone.
3. Curare ogni minimo dettaglio, sempre: sono spesso le piccole cose a fare la differenza.
Alessandra Colucci è consulente in pianificazione strategica e Brand Care presso Queimada, la società romana di comunicazione, marketing e branding che ha creato insieme a Vincenzo Bernabei, nonché editrice e contributor di Brand Care magazine, house organ che si propone di connettere idee per creare innvovazione.
Insegna Brand Management presso IED - Istituto Europeo di Design, sia al triennale sia nel master che coordina.
Connette idee e condivide riflessioni sul suo personal blog.
Magari qualcuno può interessare, ho trovato l'ultimo bando lanciato dalla CCIAA di Milano per il "MAtching 2010", una fiera dove aziende e buyers si incontrano per autoconvincersi a collaborare, magari interessa a qualcuno...qui cmq il link di dove se ne parla:
RispondiEliminahttp://www.youimpresa.it/video/camera-news/voucher-la-partecipazione-al-matching-2010-0