domenica 11 luglio 2010

Quando lavorare da casa fa la differenza



Se lavorare da casa non è una idea nuova, certamente lo è farla diventare parte della strategia di differenziazione di una città. “Think outside the office” è infatti lo stimolante video promozionale del Calgary Economic Development per sostenere le nuove forme di lavoro a distanza e da casa.

Qui un interessante paper sui benefici connessi con le nuove forme del lavoro a distanza.

Diventerà sempre più una modalità diffusa? Che cosa ne pensate?


via

3 commenti:

  1. Credo che il telelavoro sia assolutamente da praticare, ma che non debba assolutamente comprendere tutto il tempo lavorativo di una persona. La divisione tra lo spazio lavorativo e quello privato è importantissima (tanto che esistono uffici come questo http://tiny.cc/ctiwo )ed è fondamentale la condivisione di spazio con colleghi e collaboratori per produrre stimoli creativi e creare empatia con gli altri.

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  2. Ciao Alessandra,

    sono d'accordo che ci sia necessità di una separazione degli spazi. Bello il tuo Office-Pod.
    Il co-working (http://coworkingproject.com/) ad esempio, è una stimolante possibilità. Credo che sia però una questione di organizzazione e di tipologia di lavoro.

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  3. Ciao Stefano,
    Di sicuro dipende da che lavoro si fa e da come ci si organizza. A mio avviso se il telelavoro viene letto come "creazione di un network" diviene funzionale a qualsiasi progetto, basta poi prevedere dei momenti o delle modalità di incontro tra "i nodi della rete" in modo che possano visualizzarla e sentirsi partecipi di qualcosa di concreto. D'altra parte è così che funziona la "redazione" di Brand Care magazine (http://issuu.com/brandcaremagazine), l'house organ della mia società.
    P.S. Molto interessante il progetto Cowo: se avessi un ufficio più grande parteciperei sicuramente!

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