martedì 20 agosto 2013

I 7 profili di Personal Brand


Tutti abbiamo qualità che ci caratterizzano e ci rendono unici.

Queste caratteristiche personali insieme ai nostri valori sono trasmessi in tutte le nostre azioni, e, naturalmente, si riflettono nel nostro lavoro professionale.

Questi attributi influenzano il nostro marchio personale. Anche se non esistono due persone uguali, si possono raggruppare diverse caratteristiche di personalità e di comportamenti, al fine di individuare i sette principali profili di Personal Brand.

L'Onnipresente.
E' ovunque, sia online che offline. Ovunque si organizzi una manifestazione relativa al suo settore, lui ci sarà. Sia che si tratti di un evento o anche solo di un tweet.
Questa frenetica attività può andare bene finché vi aiuta a raggiungere i vostri obiettivi. Solo, di tanto in tanto, può essere utile fare una sosta lungo la strada per ricaricare le batterie e fare una valutazione dei risultati.

Sa tutto Lui.
E' un'eminenza nel suo settore. Conosce ogni dettaglio della sua attività. E' aggiornato su ogni tendenza, moda o studio che vengono alla luce, qualunque sia la loro origine. E' veramente un piacere chiedergli qualsiasi cosa. Chiunque vorrebbe avere una persona del genere vicino.

L'Attivista.
Promotore, di sicuro la passione trabocca in tutto quello che fa. E' innovativo e sviluppa costantemente intriganti e rivoluzionari nuovi progetti ed idee.
Ha anche il potere di diffondere il suo entusiasmo a chiunque intorno a lui. Impossibile resistergli. Questa persona andrà lontano.

L'Esperienza incarnata.
La sua lunga carriera gli ha dato competenze preziose. Non deve essere per forza una persona in età avanzata, ma può essere il caso invece di una persona che in poco tempo ha avuto l'opportunità di lavorare su molti progetti, di varia natura, avanzando a marce forzate nel suo apprendimento quotidiano. E' la voce dell'esperienza, una fonte di riferimento di alto livello.

L'Oratore nato.
Ha una grande capacità di trasmettere e di conquistare le masse. E' un maestro della parola grazie anche alla sua conoscenza della materia. E' la persona ideale per convincere i clienti indecisi, come allenatore ad alte prestazioni, o difendere un progetto a una cerchia di investitori scettici.

L'Anima gentile.
E' quel tipo di persona sempre disponibile. È possibile connettersi con lui attraverso una delle reti sociali e ottenere una risposta quasi immediata. Sempre pronto a essere utile con un sorriso da un orecchio all'altro e una parola gentile. Si vede chiaramente che gode di quello che fa. Sarà il principale candidato per voi quando avrete la necessità di prendere qualche esperto nel suo settore specifico di attività.

L'Egocentrico.
Domina meglio le parole hanno solo due lettere come "io" e "mio", che usa ugualmente bene in tutte le frasi. Quando spiega qualcosa, la sua esperienza è l'unico esempio che conosce, il suo parere è sempre il più appropriato, e tutto ciò che ruota intorno a lui è quello di cui si preoccupa principalmente.
Anche quando poni una domanda, la domanda si applica a se stesso e la sua unica risposta è utile solo per lui. Dopo pochi minuti di fronte a lui, sceglierete di fuggire via dai suoi insegnamenti autoriferiti.


I sette profili sono stati riassunti in un info- grafico da Carmen Santo.





Riconosci qualcuno in queste descrizioni? Che profilo ti identifica di più? Vuoi aggiungere altro?




1 commento:

  1. Ottimo articolo perché sono sette diversi modi per relazionarsi con gli altri, anche se uno dei sette ha connotati che è meglio evitare. Quindi diciamo che abbiamo sei diversi punti di vista su qualità che vanno conosciute e affinate in noi, stando attenti a non fare eccessi. A proposito della personalità "sa tutto lui" a mio modesto parere di sicuro è importante conoscere bene il proprio mestiere, il proprio settore, tutto quello che si può sapere dei colleghi e dei clienti. Tuttavia occorre stare attenti, credo, a non essere supponenti. Penso forse sia utile, quindi, lasciare le conclusioni agli altri, dare l'impressione che siano gli altri a saperla più lunga di noi. Si rischia infatti, se non mi sbaglio, la figura del sapientone. Anche quando conosciamo benissimo un argomento e il nostro interlocutore lo conosce meno rischiamo di rendercelo nemico. Perciò come consiglia Dale Carnegie sarebbe bene mettere in condizione gli altri di arrivare alle conclusioni che noi dobbiamo solo preoccuparci di stimolare. D'altronde nel sentiero della conoscenza, per quel poco che ne so, è meglio avventurarci in gruppo e non da soli. Le stesse considerazioni, vorrei fare, anche per "L'esperienza incarnata". Qui il rischio, infatti, è di provocare l'invidia altrui per i nostri successi. E ancora una volta come suggerisce Carnegie facciamo parlare gli altri dei loro successi e dei nostri parliamone solo se ci viene proprio chiesto. L'oratore nato, poi, non può sempre parlare. Anzi la maggior parte delle volte, penso, dovrà tacere e invece che parlare dovrà ascoltare davvero, in profondità. Solo così troverà il tempo e il modo per dire quel qualcosa che fa la differenza. A proposito dell'egocentrico sono d'accordo nel dire che tipi così non offrono possibilità di relazioni. Tuttavia c'è un aspetto che possiamo fare nostro e che in certi momenti può tornarci utile: l'autostima.

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