mercoledì 31 luglio 2013

Il personal brand è un progetto


Il brand è la somma di tutto quello che fai on ed off line, è come interagisci con i tuoi clienti, con i tuoi fornitori, con il tuo mercato, con il tuo mondo. 

Il brand è una esperienza




Il personal brand è cosa rappresenti, è la tua offerta di valore per i tuoi clienti.

Il marchio personale è il motivo per cui qualcuno dovrebbe preferirti nel tuo mercato.
Rappresenta i tuoi valori e chi sei realmente, dal punto di vista professionale e personale.

Un personal brand può essere molte cose. Ma sicuramente è un progetto.
Può nascere magari per caso, ma non si svilupperà mai senza cura, senza impegno, senza costanza.

Con un progetto è più semplice crescere, perchè il personal brand è un progetto di vita: la tua.




lunedì 29 luglio 2013

Il brand come possibilità


Il marchio personale rappresenta il punto di incontro tra i tuoi talenti, i valori e le passioni, la tua esperienza professionale e tra i tuoi punti di forza e gli ideali.


 


I Brand in generale, a livello fisico, digitale, comportamentale, sono una parte essenziale delle nostre storie ed esperienze.

Il brand può rappresentare molte cose, anche, ad esempio, una grande idea emotivamente coinvolgente. Il brand è una possibilità.

Il personal brand è una possibilità (ed una opportunità) per emergere, distinguersi, fare la differenza. E per creare valore per se e per gli altri.




venerdì 26 luglio 2013

Il community manager, storyteller transazionale (seconda parte)



La prima fase del lavoro del community manager come storyteller transazionale, si svolge nella disposizione psicologica razionale tra il community stesso e i suoi potenziali target.

Il monitoraggio degli spazi di aggregazione tra le persone sul web infatti, è utile per individuare i posti in cui vengono espresse con più frequenza le opinioni intorno al brand.
La partecipazione al sentiment delle persone da parte del community manager, avviene al livello di riflessione, dato che l’indagine sui social media si sviluppa come un ascolto.

È una fase di lavoro razionale e spassionata, in cui il community manager assume una natura narrante di storyteller transazionale molto particolare.

In prima battuta, il community manager individua sui social network gli argomenti di discussione pertinenti, servendosi – nei luoghi adeguati – di keyword, hashtag e feed.
La profilazione della tipologia di utenti che, in percentuale, costituiscono la fetta preponderante del target, gli consente di capire le caratteristiche psicologiche da questo possedute.

Il tono delle conversazioni infatti costituisce la componente pienamente umana dei discorsi, e solo un altro essere umano può valutarli con adeguata precisione.
Ancora nel momento dell’ascolto, egli individua gli influencer, che, grazie al loro carisma, traggono a sé il resto della community.

Con questi, il community manager avvierà un rapporto di Digital PR, cercando prima di tutto di convincerli con argomenti ponderati e dopo aver pianificato gli strumenti e i modi per conversare della bontà del marchio e della sua opportuna esistenza sul mercato.

Le manovre per veicolare un messaggio corposo e che acquisti sempre maggior senso agli occhi degli influencer, e di rimando a quelli del resto della popolazione sul web, devono esplicarsi in forma di piano strategico su diversi strumenti.

Stabilendo transazioni di tipo lineare sul genere Adulto-Adulto, il community manager fa in modo che si sedimenti nella mente del target una percezione positiva delle conversazioni di taglio informativo avute sul web, per il fatto di aver dispensato indicazioni vantaggiose ai componenti della community.

Utilizzando come base il sito internet (e trasferendo le azioni complementari sui social media e sui supporti mobile) il community manager deve far nascere un robusto chiacchiericcio, il cosiddetto buzz, funzionale al rafforzamento della reputazione del marchio.

L’impegno messo da parte del community manager per dimostrarsi all’altezza delle aspettative degli utenti, e il valore che ha aggiunto alle loro relazioni online, fa salire il loro apprezzamento del brand, e viene percepito dagli stessi come una crescita consequenziale di una parte della loro vita sul web.

Qui trovi la prima parte dell'articolo.




Un guest post di Marco Gabrielli (1981) che si occupa di storytelling e social media marketing ed è stato mio allievo in due differenti Business school.

Attualmente, lavora come Seo Copywriter presso una delle maggiori web agency italiane.


mercoledì 24 luglio 2013

On line ogni 60 secondi



Alcuni impressionanti numeri su cosa succede in internet in un minuto, ogni minuto in un info-grafico.



venerdì 19 luglio 2013

Personal Brand: Brandizzati senza paura


Fare Personal Branding significa impostare una strategia precisa e mirata a valorizzare i tuoi punti di forza, quello che ti rende differente e quindi unico rispetto ai tuoi competitors e promuovere in modo efficace cosa sai fare, come lo sai fare, quali benefici offri e perché gli altri dovrebbero sceglierti.

Il mondo del lavoro è profondamente cambiato. Noi siamo gli amministratori delegati delle nostre aziende: IO srl e per essere in affari oggi, il nostro compito più importante è quello di essere il responsabile di marketing per il marchio chiamato Te (Un marchio chiamato te. Le origini del Personal Branding).


Per creare un marchio personale, è necessario costruire competenze in un settore specifico, o in una funzione aziendale.
Individua una categoria in cui vuoi essere conosciuto e concentrati su di essa con tutte le tue energie. (Le 22 immutabili leggi del Personal Branding).




I social media sono gli strumenti ideali per creare e gestire un marchio personale. Sono, nella maggior parte dei casi, strumenti gratuiti e accessibili, utili a comunicare a piccole nicchie, capaci di adattarsi a molteplici esigenze e di abbattere i confini di spazio e di tempo.
Inoltre permettono di esprimere se stessi e di mostrare i propri contenuti e il proprio know how.




In particolare poi Linkedin è il social network per eccellenza fondamentale per creare ed estendere la nostra rete di relazioni professionali. (Linkedin: 5 consigli per un profilo "super").


Una ricca e generosa presentazione di Lotrek, Web Agency di Pistoia, sul tema del personal brand con una serie di consigli utili sul curriculum vitae per trovare lavoro.


 


E tu hai ancora paura a brandizzarti?  Parliamone.


giovedì 18 luglio 2013

Le 4 fasi per lo sviluppo del personal brand



Quattro originali ed insolite P's per sviluppare il tuo Personal Brand.

Interessante il concetto di collegamento (e di promozione) inteso nella prima P di Plug-In.

La seconda P riguardo invece l'essere pro-attivi attraverso i diversi tipi di media disponibili (propri, a pagamento e guadagnati: leggi qui).



La terza P riguarda gli aspetti professionali legati alla presenza sui social media e agli stili di personalità, di tono e di linguaggio per esempio adottati e agli obiettivi perseguiti.

La quarta P infine riguarda la persona e l'essere se stessi.




Stimolanti infine le 4 fasi principali individuate per lo sviluppo del proprio marchio personale attraverso l'acronimo IDEA:

1. Identifica: ascolta e scopri chi tu vuoi essere.

2. Dedicati con il massimo impegno.

3. Crea e definisci il tuo messaggio.

4. Adatta: perfeziona, reinventa, ricrea.


mercoledì 17 luglio 2013

Enthuse.me il profilo on line per il tuo personal brand


Enthuse.me è un interessante tool gratuito disponibile on line che ti permette di creare e condividere il tuo profilo professionale riunendo in una unica pagina personale informazioni e link utili per farti conoscere e rafforzare il tuo personal brand.

Funziona in modo molto intuito e semplice con una unica interfaccia che ti permette di scrivere, caricare video, foto,  presentazioni, bio, email, sito e blog, citazioni e link che vuoi condividere nel tuo profilo on line.

Inoltre si può importare il proprio profilo linkedin, inserire nostre citazioni, recenzioni, insight e illustrare progetti passati o presenti e condividere i nostri ultimi post dal blog.




Basta prima registrarsi con la propria mail o con i profili di facebook, linkedin o twitter e scegliere il proprio username con url personalizzato come ad esempio il mio: www.enthuse.me/stefanoprincipato




Il profilo on line creato poi può essere condiviso facilmente su facebook, linkedin e twitter.

Enthuse.me rappresenta un modo interessante e rapido di organizzare un vero e proprio curriculum on line mostrando gli aspetti salienti delle proprie esperienze e del proprio know how.

Le potenzialità di questo nuovo tool sono tutte da provare e scoprire.




martedì 16 luglio 2013

25 modi per distinguerti


Viviamo in un contesto lavorativo e professionale sempre più competitivo ed affollato. Vi è una pressione costante per dare di più, essere più efficace, più efficiente ed essere più produttivi.

E’ necessario distinguersi!

La domanda è: cosa si può fare in modo diverso per distinguersi ed emergere sopra la folla dei competitor?

Ecco 25 modi per farlo tratti da un ebook di Rajesh Setty: 25 Ways to Distinguish Yourself

1. Cura ogni esigenza dei tuoi clienti come se fosse la tua.

2. Lavora ogni giorno con passione.

3. Costruisci relazioni forti. La fiducia è la base per solide relazioni.

4. Sogna in grande. Lascia che i tuoi sogni siano irragionevoli e sembrino irrealistici.

5. Crea le giuste aspettative.

6. Chiedi aiuto quando hai bisogno.

7. Celebra le piccole vittorie, non solo quelle importanti.

Ricorda che:
a. Un fallimento è il trampolino di lancio verso successo.
b. Quello che conta non è cadere, ma rialzarsi in piedi ogni volta che cadiamo giù.
c. Una curva della strada non è la fine della strada.

8. Definisci gli standard più elevati per te stesso.

9. Riconosci i tuoi valori.

10. Scegli le relazioni giuste. Chi conosci è più importante di ciò che conosci.

11. Aiuta le persone ad aiutare se stesse.
"Dai ad un uomo un pesce, lo nutri per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutri per tutta la sua vita

12. Diventa un lettore. Tutti i leader sono avidi lettori. Crea il tuo piano di letture.

13. Fai un piano dei risultati da ottenere, non solo un piano delle attività da svolgere.

14. Pensa nel lungo periodo. Molto raramente si sente una risposta che copre l’orizzonte temporale di una vita.

15. Abbraccia l’incertezza con entusiasmo. Non ci sono garanzie. La vita ci presenta una serie di situazioni e ci sfida quasi su base giornaliera. In molti casi non sappiamo quale sia la risposta giusta. Nuove idee arriveranno con un nuovo atteggiamento.

16. Poni le giuste domande. Le domande hanno un grande potere. Una domanda giusta chiesta al momento giusto può cambiare la direzione della nostra vita.

17. Usa il coaching. Un coach può aiutarti ad andare a fondo delle cose da fare ponendo le domande giuste.

18. Diventa rilevante. La ricerca di rilevanza in ogni interazione chiave (con i tuoi clienti, colleghi di lavoro, familiari, ecc) può permetterti di fare una grande differenza nella tua e nella vita delle persone intorno a te.

19. Rimettiti in piedi velocemente. “A volte si vince, a volte si perde". Il percorso verso il successo non è mai una linea retta. Non c'è scorciatoia per il successo.

20. Guida un gruppo di volontari per sviluppare le tue capacità di leadership.

21. Bilancia innovazione e iniziative di miglioramento continuo.

22. Impara a vendere. Ognuno di noi sta vendendo qualcosa ogni giorno. Potremmo vendere le nostre capacità di svolgere un lavoro, le nostre idee o il nostro punto di vista. Se impari, la tua vita sarà più semplice.

23. Impara le basi del pensiero sistemico. Il pensiero sistemico, in sostanza, è una comprensione del sistema nel suo complesso e la reciproca interazione delle parti sottostanti del sistema.

24. Stai attento alla tentazione del “gratuito”.

25. Influenza gli influenzatori.


In estrema sintesi per crescere hai bisogno di pensare ed agire in modo diverso!!!
Che cosa ne pensi?


lunedì 15 luglio 2013

La visione di ciò che è possibile


La visione di quello che è possibile ci permette di aprire gli occhi sulla realtà attraverso il potere delle domande.

Dobbiamo porci delle domande che non ci eravamo mai posti prima. Domande che riescono ad aprire nuovi spazi nella vita, in cui si prospettano diversi percorsi di cui non eravamo consapevoli o a conoscenza.
Dobbiamo lasciare che la domanda entri dentro di noi. Questa è la base del coaching, quando è potente.

Chi è responsabile della nostra felicità e del nostro futuro?

Se la risposta è il mio capo, mia moglie, mio marito, le mie condizioni economiche, il mio lavoro, se sono loro responsabili della vostra felicità e del vostro futuro, allora dovete risvegliarvi da questa auto-illusione.

Il problema è interno anche se è più facile incolpare l’esterno.

Vivere la vita che vorreste dipende solo da voi.


   


Una riflessione sulla mancanza di autenticità e di consapevolezza,  e come trovare la domanda giusta possa aiutarci a vedere le possibilità nascoste all'interno della realtà. 

Un breve video per Mobi di Mario Alonso Puig, docente di chirurgia all’Harvard Medical School, dove tiene lezioni e conferenze su leadership, creatività e gestione dello stress.


venerdì 12 luglio 2013

Il community manager, storyteller transazionale (prima parte)


La professione di community manager è sorta negli ultimi anni dallo sviluppo impetuoso che ha coinvolto lo strumento dei social media.

Tutti gli specialisti del settore lo sanno: da quando la rete si è trasformata in un network sociale, popolato di identità reali e ben distinte, il marketing ha dovuto rimodulare strategie e tattiche, adattandole ad un pubblico non più semplice consumatore passivo di messaggi e prodotti, ma attivo referente di brand.

L’ambito sociale dei social media ha aperto la strada a nuove impostazioni creative della promozione di marca, dato che ormai il target non può essere più semplicemente suggestionato al compimento di un’azione compulsiva, ma gradatamente persuaso della serietà e della franchezza del marchio che sta a monte di un preciso prodotto (o serie di prodotti).

Per questa ragione – come il titolo di questa serie di articoli recita – sono convinto che il community manager debba svolgere il ruolo di storyteller transazionale.
In questo inconsueto accoppiamento, un approccio sociale di psicologia del marketing si sposa con l’esigenza atavica umana di ripercorrere il proprio vissuto esperienziale sotto forma di racconto.

Il prodotto – e il brand – non vengono più “lanciati” sul mercato e non hanno più lo scopo di fissarsi nell’immaginazione del target come reiterazione temporale incontrollata: prodotto e marchio divengono, attraverso lo storytelling, un vissuto emozionale profondo, un contenuto che si è lentamente sedimentato nel target, ed è divenuto, per così dire, parte della sua anima.

L’inclinazione sintetica del community manager come storyteller transazionale è dovuta all’impostazione concettuale e sistematica tipica della filosofia.
Partendo da una prospettiva teorica multidisciplinare, il community manager fa in modo che la propensione al progresso ed all’innovazione degli esseri umani poggi sul loro alter ego contraddittorio: il bisogno di certezza e di trovare capisaldi nella tradizione.

Narrativa e social media, progresso e consuetudini, divengono i parametri su cui impostare la complessa azione del community manager come storyteller transazionale, rafforzando la percezione che le persone hanno del brand.
Questa distinta consapevolezza deve indirizzare, a mio parere, la pianificazione strategica e l’azione tattica del community manager, per il conseguimento degli obiettivi aziendali.




Un guest post di Marco Gabrielli (1981) che si occupa di storytelling e social media marketing ed è stato mio allievo in due differenti Business school.

Attualmente, lavora come Seo Copywriter presso una delle maggiori web agency italiane.


giovedì 11 luglio 2013

Onebio.me la card per il tuo personal brand


OneBio.me è un nuovo tool gratuito in fase di start up disponibile on line che ti permette di creare una card personale interattiva per condividere informazioni e documenti utili con altri utenti online per farti conoscere e rafforzare il tuo personal brand.

Funziona in modo molto intuito e semplice con una unica interfaccia che ti permette di scrivere, caricare video, foto, link e documenti che vuoi condividere on line nella tua card.

Basta prima registrarsi e scegliere il proprio username con url personalizzato come ad esempio il mio: onebio.me/stefanoprincipato


Compatibile con qualsiasi sito, blog o social, le tue pagine OneBio includono tutto ciò che vuoi condividere con gli altri come il tuo curriculum, la tua bio, un video, diverse foto, i tuoi contatti, i tuoi siti web e i tuoi profili sui social media.

Inoltre l' URL personalizzata della tua pagina OneBio ti offre una presenza online immediata.


Quando hai bisogno di fare un cambiamento, è sufficiente modificare il tuo OneBio profile una volta dal sito e le informazioni sono aggiornate automaticamente tutto il resto del web in cui hai condiviso il tuo OneBio.



Il risultato finale è un brand online chiaro, pulito e coerente, che presenta il meglio di te al mondo.

Infatti puoi condividere la tua OneBio su Facebook, LinkedIn, Twitter, via email, o su qualsiasi altro sito web. Facile da usare, è uno strumento semplice e intuitivo.


C'è anche un plugin disponibile per l'embed (che forse dovrei attivare per rendere il profilo interattivo).

Che cosa ne pensate?


mercoledì 10 luglio 2013

Le 22 immutabili leggi del Personal Branding



Il (Personal) Branding è l'arte di creare una percezione di unicità nella mente del potenziale consumatore.

"Le 22 immutabili leggi del Branding" di Al Ries e Laura Ries è un classico del brand management.

Ecco un rapido estratto adattato al marchio personale per individuare suggerimenti utili alla costruzione e sviluppo di un brand personale.

1. La Legge di espansione. La potenza di un brand è inversamente proporzionale alla sua portata.

- Non cercare di essere tutto per tutti. Non provare ad essere troppo generalista e vago. Focalizzati, trova e identificati nella tua nicchia.

2. La legge della contrazione. Un marchio diventa più forte quando restringe il suo focus.

- Per creare un marchio personale, è necessario costruire competenze in un settore specifico, o in una funzione aziendale. Individua una categoria in cui vuoi essere conosciuto e concentrati su di essa con tutte le tue energie.

3. La Legge dell'attenzione dei media. Dovresti attirare l'attenzione dei media senza investire una fortuna in pubblicità.

- Dovresti manifestare un alto livello di competenza così da essere il primo che viene in mente alle persone sul tuo tema specifico.

4. La Legge della pubblicità. Un marchio ha bisogno di pubblicità per svilupparsi. È necessario promuoversi attivamente nella rete di contatti.

- Promuovi le tue abilità e le tue competenze e cogli ogni occasione per sviluppare il tuo network.

5. La Legge della Parola. Un marchio dovrebbe sforzarsi di possedere una parola chiave nella mente del potenziale consumatore.

- Quale è la parola chiave che definisce l'area di nicchia o insieme di abilità della tua nicchia? Come ti classificano Google e LinkedIn? La tua rete professionale ti associa con quella parola chiave?

6. La Legge delle Credenziali. L'ingrediente fondamentale per il successo di qualsiasi marca è la (sua pretesa di) autenticità.

- Per dare credito alla tua esperienza, è importante ottenere un qualche tipo di certificazione. Cerca le Associazioni di categorie e i gruppi professionali utili a questo scopo.

7. La Legge della Qualità. La percezione della qualità, più che la qualità in sé, è ciò che costruisce un marchio di successo. La promessa di essere il migliore è più importante.

- Qual è la tua promessa di unicità e di specialità?

8. La Legge della categoria. Un marchio leader dovrebbe promuovere la categoria, non la marca stessa. La più efficiente, la più produttiva, la più utile funzione del branding è la creazione di una nuova categoria. I clienti non si preoccupano veramente dei nuovi marchi, ma si preoccupano delle nuove categorie.

- Puoi essere o diventare un evangelista nella categoria da te prescelta?

9. La legge del Nome. Nel lungo periodo, una marca non è altro che un nome. Nel breve termine, un marchio ha bisogno di un idea o di un concetto unico per sopravvivere. I nomi brevi e unici sono più memorabili di quelli lunghi, vaghi o generici.

- Se hai un nome unico e memorabile, sei fortunato. Chi invece ha un nome comune, dovrebbe sforzarsi di costruire un nick/username/ID/URL/email unici per distinguersi e farsi riconoscere.

10. La Legge delle estensioni. Il modo più semplice per distruggere un marchio è quello di mettere il suo nome su ogni cosa. Più del 90% di tutti i nuovi prodotti negli Stati Uniti sono estensioni di linea. Le estensioni di linea distruggono il valore del marchio, indebolendolo.

- Una volta che hai costruito una buona reputazione in una nicchia, mantienila intatta senza provare ad entrare in altri ambiti.




11. La Legge dell'Amicizia. Per costruire la propria categoria, un marchio dovrebbe accogliere altre marche.

- Raccomanda e segnala le persone nel tuo gruppo di colleghi. Fai rete con altri esperti del tuo settore e ascolta ciò che hanno da dire. Condividi articoli e collegati con altri blogger della tua nicchia. 

12. La Legge del Generico. Uno dei modi per fallire prima è quello dare alla marca un nome generico incapace di differenziarti dalla concorrenza.

- Evita di usare un generico nick o una identità on line vaga anche se puoi avere nel breve dei vantaggi ad esempio sul lato SEO.

13. La Legge della Azienda. Le marche sono marchi. Le aziende sono aziende. Vi è una differenza. I Clienti pensano ai marchi, non alle aziende.

- Sei Tu il professionista, non il nome della tua attività o della azienda per cui lavori. Tu sei il tuo brand.

14. La Legge delle Sottomarche. Le sottomarche possono distruggere il brand.

- Non puoi essere una persona diversa per diversi tipi di pubblico, allo stesso tempo. Non puoi essere a buon mercato e un affermato specialista allo stesso tempo!

15. La Legge di Fratelli. C'è un tempo e luogo per lanciare un secondo marchio. Un secondo marchio può essere lanciato per concentrarsi su una nuova sottocategoria all'interno della stessa famiglia di prodotti.

- Se si desidera entrare in contatto con 2 diversi tipi di segmenti tra il tuo pubblico, entra in contatto con loro attraverso piattaforme differenti in base alle loro esigenze individuali.
Quindi, se sei un blogger che vuole coinvolgere un pubblico geek e un altro composto da non esperti, scrivi in due URL differenti.

16. La Legge della Forma. Un logo per un marchio dovrebbe essere distintivo e attraente per il pubblico a cui è destinato.

- Hai bisogno di trasmettere il tuo messaggio in un modo in cui il tuo pubblico può più facilmente assimilarlo e ricordarlo.

17. La Legge dei Colori. Un marchio deve utilizzare un colore che è l'opposto del suo principale concorrente.

- Devi essere coerente con il tuo stile di espressione. Leggi questo post: Di che colore è il tuo personal brand.

18. La Legge delle Frontiere. Un marchio potenzialmente non conosce confini. La soluzione perfetta per la crescita in un mercato competitivo non è l'estensioni di linea, ma la costruzione di un marchio globale.

- Studiare e parlare nei mercati internazionali aggiunge più valore e reputazione al tuo marchio personale e ti permette di acquisire competenze su argomenti diversi.

19. La Legge della Coerenza. Un marchio non si costruisce dall'oggi al domani. Il successo si misura in decenni, non in anni. Questa è la legge che viene violata più frequentemente. Una volta che un marchio occupa una posizione nella mente dei suoi clienti, il produttore pensa spesso ai motivi per cambiare. I mercati possono cambiare, ma le marche non dovrebbero.

- Cerca sempre di essere te stesso. Questo è il modo più sicuro di essere coerenti e per costruire equità. Così quando ti evolvi come persona e professionista, il cambiamento sarà lineare e non incongruente.

20. La legge del Cambiamento. Ricordati, cambiare il tuo marchio è un processo lungo e difficile. Modificare è molto rischioso!

- Ci sono 3 situazioni in cui è necessario rinnovare il tuo marchio personale: quando non sei stato in grado di far emergere te stesso nella nicchia che hai scelto, quando il pubblico nella tua nicchia è troppo piccolo o quando una carriera nell'area scelta non è economicamente sostenibile.

21. La Legge della Mortalità. Nessun brand vivrà per sempre. I marchi non sono immutabili. Essi nascono, crescono, maturano, e alla fine muoiono.

- Se il tuo set di abilità/competenze sta diventando obsoleto, allora è il momento di aggiornare gli obiettivi e reinventare te stesso.

22. La Legge della Singolarità. Che cos'è un marchio? Una singolare idea o il concetto che si forma nella mente del potenziale cliente. E' così semplice oppure difficile. L'aspetto più importante di un marchio è la sua risolutezza.

- Che cosa dice la gente su di te? Osserva e monitora continuamente che cosa ti rende singolare. Devi cercare la coerenza nel costruire il tuo marchio personale.




Che cosa ne pensi? Troppo leggi...oppure no?


martedì 9 luglio 2013

Il personal branding per la tua carriera in 3D


Ditch. Dare. Do! è un libro e una guida rapida scritta da William Arruda e Deb Dib e illustra come il personal branding può aiutare a creare, programmare e vivere una carriera di successo attraverso il potere del proprio marchio personale.

Il tuo personal brand è il punto di incontro tra ciò che sei, ciò che puoi offrire di originale e quello che è rilevante nel tuo mercato.

Tre sono i passi fondamentali: la scoperta delle tue peculiarità, la manifestazione concreta delle tue competenze e la crescita della tua visibilità e del tuo network di relazioni.

Il tuo lavoro ideale è il punto di incontro tra le tue passioni, le tue migliori abilità e competenze e le opportunità offerte dal mercato.

Le tre strategie fondamentali sono:
- saltare il fosso (ditch) per abbandonare vecchie abitudini e pregiudizi,

- avere coraggio (dare) per accettare di correre dei rischi e intraprendere con fiducia il nuovo approccio al personal brand

- e infine fare (do) ovvero intraprendere un piano di azioni finalizzate al raggiungimento dei tuoi obiettivi.



Per realizzare il tuo piano hai bisogno di 9 minuti al giorno, ogni giorno.


Per ognuno delle tre fasi ecco alcune attività da svolgere giorno per giorno nei 9 minuti.

La fase di scoperta:
- Fai il quiz di partenza (qui in inglese)

- Scopri e indica i tuoi 5 migliori talenti

- Indica le 3 tue più grandi passioni e come puoi utilizzarle nel tuo lavoro

- Indica 5 modi in cui puoi differenziarti e distinguerti dai tuoi competitor

- Rivedi i tuoi obiettivi di carriera tra il breve e lungo periodo

- Fai delle ricerche su Linkedin per conoscere clienti, partner e concorrenti

- Comprendi come ti vedono gli altri

- Scrivi la dichiarazione del tuo marchio personale descrivendo chi sei, cosa offri, che cosa ti rende diverso, che cosa ti rende interessante e poi rendi il tutto in una frase.


La fase di manifestazione:
- Scrivi la tua bio

- Trasforma la tua bio in una descrizione utile per Linkedin

- Scopri il colore del tuo marchio personale (leggi qui di che colore sei)

- Chiedi segnalazioni, testimonianze e feed back delle tue precedenti esperienze

- Invita a pranzo un collega o conversa in rete con lui

- Riconnettiti con un vecchio datore di lavoro o cliente o collega

- Scrivi e migliora il tuo "elevator pitch"

- Ricapitola quello che hai fatto negli ultimi 4 giorni

- Scrivi la tua headline per catturare l'attenzione, scrivi il tuo piano e i risultati raggiunti, racconta le tue sfide superate e i valori che ti hanno ispirato, scrivi le realizzazioni che hai ottenuto nella tua carriera.


La fase di crescita:
- Identifica una persona di un gruppo Linkedin a cui sei iscritto e chiedi il collegamento

- Sviluppa le buone maniere e congratulati o ringrazia un tuo collegamento on line

- Costruisci credibilità e chiedi una segnalazione ad un tuo collegamento

- Iscriviti ad un gruppo o in un forum

- Scrivi un post per un blog o commenta un articolo

- Utilizza e aggiorna strumenti on line come about.me, flavors.me o vizify.com

- Aggiorna il tuo status su Linkedin, Facebook e Twitter

- Presentati o posta un aggiornamento in un gruppo professionale su Linkedin

- Crea e pubblica su Youtube un tuo breve video di un minuto.


Infine massimizza i tuoi 9 minuti al giorno.
1. Rendila una abitudine giornaliera come lavarsi i denti
2. Focalizzati sulla attività da fare ogni giorno
3. Elimina le distrazioni: ad esempio silenzia il tuo cellulare
4. Svolgi alcune attività al di fuori del tuo normale ambiente di lavoro
5. Non sottrarre tempo ad altre attività del tuo tempo libero
6. Stabilisci le priorità
7. Coinvolgi gli altri
8. Collega il tuo personal brand agli obiettivi del tuo lavoro attuale
9. Coinvolgi il mondo su quello che stai facendo.

Infine ecco qui alcuni consigli per i tuoi 9 minuti al giorno su Linkedin in pdf.

Clicca sulle immagini per ingrandirle.

lunedì 8 luglio 2013

Che cosa è il personal branding in 22 definizioni


Il personal branding è l'impressione che lasci nei cuori degli altri.

Una bella raccolta di definizioni e citazioni sul personal branding in un video di soy mi marca.


   


Ho raccolto in immagini le mie definizioni preferite. Eccole qui in ordine sparso...




E infine la più bella tra le citazioni.



E tu quali definizioni invece preferisci? Perchè?


giovedì 4 luglio 2013

Il personal branding per Ronaldinho


Lo sviluppo di un progetto di personal branding per il famoso calciatore Ronaldinho realizzato dalla agenzia brasiliana VALKIRIA.

L'obiettivo del progetto è quello di concedere la licenza del marchio studiato e realizzato [R]One ai produttori in nicchie di mercato diverse.


Il progetto non deve essere connesso a prodotti collegati unicamente per le prestazioni sportive.

Il marchio "Ronaldinho" deve contemplare prodotti nelle sue diverse applicazioni come concepts per questi prodotti e i possibili partner commerciali per la produzione e la distribuzione.


Sotto un video di make of della collezione.

   

 Sotto altre immagini delle fasi di studio del marchio personale.











Clicca sull'immagini per ingrandirle.


via



mercoledì 3 luglio 2013

Un marchio chiamato te. Le origini del Personal Branding



Una versione di questo articolo è apparso sul Agosto/Settembre 1997 sulla rivista Fast Company.
Traduzione "a mano libera" di brani scelti da "THE BRAND CALLED YOU" di Tom Peters.

Un marchio chiamato te
Le grandi imprese comprendono l'importanza dei brand. Oggi nell'epoca dell'individualismo, devi essere il tuo marchio. Sei il Ceo della Me Inc.

E' un mondo nuovo di zecca. E' il momento per me - e per te - di prendere una lezione dai grandi marchi, una lezione che è vera per chiunque sia interessato a quello che serve per distinguersi e prosperare nel nuovo mondo del lavoro.

Indipendentemente dall'età, indipendentemente dalla posizione, indipendentemente dal lavoro che ci capita,  tutti noi abbiamo bisogno di capire l'importanza del branding.

Noi siamo gli amministratori delegati delle nostre aziende: Me Inc. e per essere in affari oggi, il nostro compito più importante è quello di essere il responsabile di marketing per il marchio chiamato Te.

E' così semplice - e così difficile. E questo è inevitabile.

La buona notizia - ed è in gran parte una buona notizia - è che tutti abbiano la possibilità di emergere. Ognuno ha la possibilità di imparare, migliorare e sviluppare le proprie capacità.
Ognuno ha la possibilità di essere un marchio degno di nota.



Chiunque può avere un sito web. E oggi, poiché chiunque può ... chiunque lo fa!
Quindi, come si fa a sapere quali sono i siti da visitare, quali siti di bookmark, su quali siti vale la pena di andarci più di una volta?
La risposta: il branding. I siti dove si torna sono i siti di cui ti fidi. Sono i luoghi in cui il marchio ti dice che la visita sarà degna del tuo tempo - ancora e ancora.

Il marchio è una promessa di valore che ricevi.

Lo stesso vale per l'altra killer application della Rete l' e-mail. Tutti hanno una email e chiunque può inviare e-mail; come fai a decidere quali messaggi stai per leggere e a quali rispondere per primi - e quali invece stai per  mettere nel cestino senza averli letto?
La risposta: il personal branding.

Il nome del mittente e-mail è altrettanto importante di un marchio - è un marchio - come il nome del sito Web visitato. E' una promessa di valore che ricevi per il tempo che passi a leggere il messaggio.

Lungo la strada, se sei davvero intelligente, capisci che cosa ci vuole per creare un ruolo distintivo per te stesso - creando un messaggio e una strategia per promuovere il brand chiamato te.



Che cosa ti rende diverso? 
Inizia subito: a partire da questo momento, stai pensando a te stesso in modo diverso! A partire da oggi tu sei un marchio. Sei in ogni parte un brand come Nike, Coca-Cola, Pepsi, oppure Body Shop.

Per iniziare a pensare come il proprio brand manager, poniti la stessa domanda che i brand manager di Nike, Coca-Cola, Pepsi, o Body Shop si chiedono: che cosa è che il mio prodotto o il servizio fa, che lo rende diverso?
Prova a rispondere con 15 parole o meno. Prendi il tempo di scrivere la tua risposta. E poi prendi il tempo di rileggerlo. Diverse volte.

Comincia con l'individuare le qualità o le caratteristiche che ti fanno distintivo dalla concorrenza - o dai tuoi colleghi.

Che cosa hai fatto ultimamente - questa settimana - per farti distinguere?

Quali sarebbero secondo i tuoi colleghi o i tuoi clienti il tuo punto di forza più grande e più chiaro?
Il tuo tratto personale più degno di nota? Allora, qual è la caratteristica o il beneficio che il tuo marchio offre?

Il prossimo passo è quello di mettere da parte tutte le solite modalità con cui gli impiegati e gli operai raccontano se stessi nella struttura aziendale. Dimentica il tuo titolo di lavoro.
Chiediti: che cosa faccio che aggiunge un notevole, misurabile, distintivo valore?
Dimentica la tua descrizione del lavoro.
Chiediti: che cosa faccio di cui sono più orgoglioso?

Quando hai fatto questo, siediti e poniti un'altra domanda per definire il tuo marchio: per che cosa voglio essere famoso?



Qual è il punto per te?
Per la maggior parte delle campagne di branding, il primo passo è la visibilità.
Se sei General Motors, Ford o Chrysler, di solito significa una serie completa di tv e annunci stampa progettati per ottenere miliardi di "impressioni" del tuo marchio di fronte al pubblico dei consumatori.

Se sei Te, hai lo stesso bisogno di visibilità, ma nessun budget per comprarla.
Così come si fa a commercializzare il tuo marchio? Non c'è letteralmente alcun limite per i modi in cui puoi migliorare il tuo profilo.

Se ottieni credito come un esperto, aumenterai la tua reputazione come professionista, e aumenterà la probabilità che la gente tornerà da te con più richieste e più opportunità per distinguerti dalla folla.

La seconda cosa importante da ricordare a proposito della tua campagna personale di visibilità è: tutto è importante.

Quando ti stai promuovendo, tutto quello che fai - e tutto ciò che scegli di non fare - comunica il valore e il carattere del marchio.
Tutto, dal modo di gestire le conversazioni telefoniche ai messaggi e-mail inviati, al tuo modo di condurre gli affari in un incontro sono parte del più grande messaggio che sta inviando il tuo marchio. E' una questione di sostanza: quello che hai da dire e come lo dici.

Ma è anche una questione di stile. In rete le tue comunicazioni dimostrano una padronanza della tecnologia? Negli incontri, riesci a mantenere i tuoi contributi brevi e centrati? E il biglietto da visita: hai progettato un logo fresco per il tuo biglietto da visita?

La chiave di ogni campagna di personal branding è il "marketing passaparola".

La tua rete di amici, colleghi, fornitori e clienti è il più importante veicolo di marketing che hai, quello che dicono su di te e il tuo contributo è ciò che il mercato, in ultima analisi, valuta come il valore del tuo brand.

Così il grande trucco per costruire il tuo marchio è quello di trovare il modo di coltivare la tua rete di colleghi in modo consapevole.



Qual è il tuo vero potere? 
Se vuoi far crescere il tuo marchio, devi venire a patti con il potere - il tuo.

La lezione fondamentale: il potere non è una parolaccia! In effetti, l'energia per la maggior parte è un termine mal frainteso e una capacità malamente abusata.

E' il potere d'influenza. E' il potere di reputazione.
Se sei uno studioso, lo misuri dal numero di volte in cui le pubblicazioni vengono citate da altre persone.
Se sei un consulente, lo misuri dal numero di amministratori delegati che hanno il tuo biglietto da visita nella loro agende. (E meglio ancora, il numero di coloro che conoscono il tuo numero a memoria.)

Ottenere e utilizzare il potere - con intelligenza, in modo responsabile, e sì, con forza - sono competenze essenziali per la crescita della tua marca. Una delle cose che ci attira verso certe marche è il potere del progetto. Come consumatore desideriamo associare a noi marchi la cui presenza potente crea un effetto alone che si stacca su di noi.

La cosa più importante da ricordare è che il potere è in gran parte una questione di percezione.
Se vuoi che la gente ti vedono come un marchio potente, agisci come un leader credibile.

Quando stai pensando come il marchio Te, non hai bisogno di un'autorità per essere un leader. Il fatto è che sei un leader. Stai guidando te!

Quando si guarda al patrimonio del tuo marchio, cosa puoi aggiungere per aumentare il tuo potere? Vuoi migliorarti con una semplice estensione di gamma - un'assunzione di un progetto che si aggiunge in modo incrementale alla tua base esistente di competenze e realizzazioni?
O sarebbe meglio un intera nuova linea di prodotti?
E' tempo di trasferirsi all'estero per un paio d'anni, di avventurarsi fuori della tua zona di comfort, affrontando qualcosa di nuovo e di completamente diverso?

Non hai più di un curriculum vecchio stile! Hai una brochure di marketing per il marchio Te.
Invece di una lista statica dei titoli detenuti e le posizioni occupate, l'opuscolo di marketing porta in vita le competenze che hai imparato, i progetti che hai consegnato, le realizzazioni che hai raggiunto.

E come ogni buona brochure di marketing, hai bisogno di un costante aggiornamento per riflettere la crescita - ampiezza e profondità - della marca te.



Che cosa è la fedeltà per te?
Tutti dicono che la fedeltà è sparita, la lealtà è morta, la lealtà è finita. Penso che sia un mucchio di merda.

Credo che la lealtà è molto più importante di quanto lo sia mai stata in passato. 40 anni di carriera con la stessa società una volta potrebbe essere stata intesa come fedeltà, ma oggi sembra un pò come una vita di lavoro, con poche opzioni, molte poche opportunità, e molto poco potere individuale. Questo è quello che abbiamo chiamato servitù debitoria.

Oggi la fedeltà è l'unica cosa che conta. Ma non è cieca fedeltà all'azienda. E' la fedeltà ai tuoi colleghi, la lealtà verso la tua squadra, la fedeltà al progetto, la lealtà verso i tuoi clienti, e la fedeltà a sè stessi. 

Io lo vedo come un senso molto più profondo di fedeltà della fedeltà cieca alla azienda. So che questo può sembrare egoismo.
Ma essere CEO di Me Inc. richiede di agire egoisticamente - per crescere te stesso, per promuovere te stesso, per permettere al mercato di premiarti.

Naturalmente, l'altra faccia della medaglia egoista è che ogni azienda per cui lavori dovrebbe applaudire ogni tuo singolo sforzo che fai per sviluppare te stesso. Infatti, tutto quello che fai per far crescere la Me Inc. è guadagno per loro: i progetti che guidi, le reti che sviluppi, i clienti che delizi, i risultati che crei generano reputazione per l'impresa.

Fino a quando stai imparando e crescendo per costruire relazioni  e per ottenere grandi risultati è bene per te ed è grande per la società. La logica win-win regge per tutto il tempo che tu lavori in quella particolare società.

La vera domanda è: come è la tua marca? Metti insieme il tuo "gruppo di utenti" del tuo marchio personale. È equivalente di un gruppo di revisione del software.
Chiedi - e insisti - un onesto, utile feedback sulla tua prestazione, la tua crescita, il tuo valore.
E' l'unico modo per sapere quello che potresti valere sul mercato aperto.




Qual è il tuo futuro?
E' finita. Non più verticale. Non più a scala. Non è questo il modo in cui le carriere funzionano più. La linearità è fuori. Una carriera è ora una scacchiera. O anche un labirinto. E' piena di mosse che vanno lateralmente, in avanti, in diagonale, può anche andare indietro quando questo ha un senso. (Lo fa spesso.)

Una carriera è un portafoglio di progetti che insegnano nuove abilità, per acquisire nuove competenze, per sviluppare nuove capacità, per far crescere la tua capacità di collaborazione, e costantemente reinventare te come un marchio.

Come tuo percorso di "carriera", ricorda: l'ultima cosa che vuoi fare è diventare un manager. Come "curriculum", "manager" è un termine obsoleto. E' praticamente sinonimo di "lavoro in un vicolo cieco."

Quello che vuoi è una dieta costante di cose più interessanti, più impegnative, i progetti più provocatori. Quando si guarda la progressione di una carriera costruita su progetti, la direzionalità non solo è difficile da rintracciare, ma è anche del tutto irrilevante.

Invece di fare te stesso uno schiavo al concetto di una carriera, reinventa te stesso su base semiregolare. Inizia scrivendo la tua dichiarazione di missione, per guidare la tua azione come amministratore delegato di Me Inc.

Cosa ti eccita? Imparare qualcosa di nuovo? Ottenere il riconoscimento per le tue abilità come un mago della tecnologia? Sviluppare nuove idee dal concetto al mercato? Qual è la tua personale definizione di successo? Soldi? Potere? Fame? O fare ciò che ami?

Mentre rispondi a queste domande, cerca senza sosta il posto di lavoro o il progetto che ti offra l'opportunità di perseguire la tua missione. E rivedi quella dichiarazione di missione ogni sei mesi per assicurarti che credi ancora che quello che hai scritto.

Non importa quello che stai facendo oggi, ci sono quattro cose che devi misurare di te stesso. In primo luogo, devi essere un grande compagno di squadra e un collega di sostegno.
In secondo luogo, devi essere un esperto eccezionale in qualcosa che ha un valore reale.
In terzo luogo, devi essere un visionario ampio e calibrato - un leader, un insegnante, un lungimirante "imagineer."
In quarto luogo, devi essere un uomo d'affari - devi essere ossessionato dai risultati pratici.

La procedura è semplicissima: sei un brand. Tu sei responsabile della tua marca. Non esiste un unico percorso verso il successo. E non c'è un modo giusto per creare il marchio chiamato Te. Tranne questo: inizia oggi. Oppure.



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